Il sottosuolo

01-06-04

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 IL SOTTOSUOLO

(Documentazione estratta al sito della Provincia di Napoli)

La presenza di cavità nel sottosuolo rappresenta un grave rischio che interessa molti centri urbani della provincia di Napoli. La stabilità delle strutture urbane può essere infatti compromessa dalla presenza di vuoti sotterranei assumendo tale fenomeno una gravità particolare in alcune aree del territorio dove il sottosuolo tufaceo è sede di una rete di cavità, eccezionalmente sviluppata, prodotta da due millenni di attività estrattiva e di scavo. Nel 1997 tra l'Amministrazione Provinciale di Napoli ed il Centro Interdipartimentale Ricerca "Ambiente" dell'Università di Napoli Federico II è stata stipulata una convenzione per lo svolgimento di studi mirati all'analisi dell'ambiente fisico ed antropizzato e all'individuazione e definizione dei rischi naturali ad esso connesso. Da questa analisi è emersa evidente la disomogeneità, in qualità e quantità, dei dati disponibili sulle cavità presenti nel sottosuolo dei comuni situati a Nord dell'area metropolitana. In considerazione del fatto che la conoscenza del fenomeno calamitoso è alla base di un'attenta politica sia di previsione che prevenzione, l'Amministrazione Provinciale di Napoli ha avviato nel 1999 un progetto mirato alla costituzione di una banca dati delle cavità presenti nel sottosuolo dei comuni a nord di Napoli. Questo studio ha interessato in particolare i comuni di Afragola, Arzano, Caivano, Cardito, Casalnuovo, Casandrino, Casoria, Casavatore, Crispano, Frattamaggiore, Frattaminore, Grumo Nevano e Sant'Antimo. Con tale progetto, l'Amministrazione Provinciale di Napoli, ha inteso contribuire ad una più vasta e completa conoscenza del territorio finalizzata all'adeguamento dello strumento urbanistico in quei comuni interessati dalla presenza di cavità sotterranee. Queste infatti, costituendo spesso causa o concausa di fenomeni di instabilità e di dissesto soprattutto nei centri abitati, vanno individuate e studiate preventivamente in sede di pianificazione territoriale prevedendo opportune misure all'edificazione ed al recupero del patrimonio edilizio sovrastante. L'Amministrazione Provinciale di Napoli, attraverso la Direzione Piano Territoriale di Coordinamento, ha stipulato con il C.I.R.AM. ed un gruppo di sei consulenti, iscritti all'albo dei professionisti dell'Ente, una convenzione per la realizzazione della raccolta di dati in un'unica banca informatizzata da cui elaborare una cartografia tematica. La documentazione utilizzata come fonte per la costituzione della banca dati è prevalentemente costituita dalla raccolta dei dati cartacei, censimenti e studi, effettuati dalle Amministrazioni Comunali sullo stato del sottosuolo, risalenti al periodo compreso tra i primi anni 70' e la metà degli anni 80'. Dal lavoro svolto, è emerso che la quantità e la qualità dei dati ed elaborati cartografici in possesso dei Comuni non è risultata uniforme, è stato pertanto necessario razionalizzare ed omogeneizzare i dati mediante apposite schede predisposte dal CIRAM e dal gruppo di lavoro. Per alcuni comuni è stato necessario effettuare verifiche sul territorio in merito all'esatta ubicazione delle cavità censite in seguito alle frequenti variazioni subite nel tempo dalla toponomastica. L'informatizzazione dei dati, curata dal CIRAM, è stata realizzata nell'ambiente di lavoro di Microsoft Access per sfruttare le potenzialità del linguaggio SQL; la banca dati geografica è stata definita con il software GIS ArcView ver. 3.1 sotto sistema operativo Windows NT in quanto utilizzato per lo sviluppo del S.I.T. presso la Direzione Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Napoli. Nel progetto elaborato dal C.I.R.AM. sono state ubicate le cavità ed i pozzi isolati sulla cartografia di base messa a disposizione dalle Amministrazioni Comunali, nonché le ubicazioni dei sondaggi geognostici previsti dalla L.R. 9/83 per una migliore definizione della profondità del tetto del banco tufaceo e dello spessore dei sovrastanti depositi piroclastici sciolti. E' stata inoltre elaborata una carta dei dissesti basata sui dati messi a disposizione dal Comando dei Vigili del Fuoco, da cui è possibile evidenziare quelle tipologie di dissesti (crolli, apertura di voragini, avvallamenti e cedimenti) da mettere probabilmente in relazione alla presenza di cavità e cunicoli. Per rendere semplice l'accesso e l'aggiornamento dei dati è stata realizzata, con la collaborazione del personale della Direzione SIT, un'interfaccia grafica costituita da una serie di maschere e menu a tendina che accompagnano l'utente nella consultazione delle informazioni attraverso un percorso guidato di immediata comprensione. Le modalità di utilizzo del database sono illustrate nel relativo Manuale d'uso che insieme al CD-ROM contenente la banca dati e la cartografia di riferimento, sarà consegnato dalla Amministrazione Provinciale, per quanto di competenza, a ciascuna Amministrazione Comunale il cui territorio è stato oggetto della ricerca. Complessivamente in questa prima fase di sviluppo del progetto sono stati informatizzati i dati relativi a 1563 cavità e 875 pozzi isolati ed acquisite in formato digitale 778 piante e 1002 sezioni di cavità nonché 376 piante e sezioni di pozzi isolati.

COMUNE

CAVITA’

ACCESSIBILITA’

STATO DELLE CAVITA’

censite

rilevate

accessibile

non accessibile

sconosciuto

buono

discreto

cattivo

sconosciuto

AFRAGOLA

336

241

268

55

13

25

74

42

195

ARZANO

157

0

0

0

157

0

0

0

157

CAIVANO

219

9

49

13

157

24

7

17

171

CARDITO

149

49

36

14

99

0

0

38

111

CASALNUOVO

5

1

4

0

1

0

1

4

0

CASANDRINO

28

0

0

1

27

1

1

0

26

CASAVATORE

1

0

0

0

1

0

0

1

0

CASORIA

81

0

17

13

51

1

0

4

76

CRISPANO

67

0

0

0

67

0

0

0

67

FRATTAMAGGIORE

200

139

146

27

27

16

45

59

80

FRATTAMINORE

186

177

118

65

3

28

1

83

74

GRUMO NEVANO

73

0

0

0

73

0

0

0

73

SANT’ANTIMO

61

54

34

16

11

4

2

37

18

TOTALE

1563

670

672

204

685

99

131

285

1048

Dai dati su esposti, tratti dalle relazioni conclusive dei professionisti incaricati, emerge la necessità di approfondire le indagini ed i rilevamenti soprattutto in quei comuni dove le informazioni più significative, come quelle relative all'accessibilità e allo stato di conservazione delle cavità, sono risultate in gran parte o del tutto sconosciute.
Infine occorre tener presente che, come già ricordato precedentemente, i dati confluiti nel database provengono da censimenti risalenti ad alcune decine di anni e pertanto, sarà cura delle Amministrazioni comunali aggiornare ed accrescere nel tempo il database per utilizzarlo come un'efficace strumento per il controllo, la salvaguardia ed una più corretta gestione del territorio.

 

                                 SCHEDA DI CRISPANO

 

 

STATO DELLE CAVITA' 

 

 

buono

discreto

cattivo

sconosciuto

 

 

 -

-

-

67

 

 

ACCESSIBILITA'

 

 

accessibile

non accessibile

sconosciuta

 

 

-

-

67

 

Totale cavità:

67

 

Litologia cavità:

tufo

Superficie totale (m2):

-----

 

Volume totale (m3):

-----

Numero piante scannerizzate:

-----

 

Numero sezioni scannerizzate:

-----

Ubicazione cavità:

scala 1:5.000

 

Numero pozzi isolati:

-----

(Rapp. cavità/sup. urb.)x1.000:

-----

 

Anno censimento:

1975

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Geologia:

Dal piano campagna si rinvengono, per uno spessore compreso tra 8 -12 m, "pozzolane" con vario grado di addensamento con intercalazioni di lapillo e sabbia. La fascia di passaggio tra questi terreni ed il sottostante Tufo Grigio Campano è rappresentato da una fascia di terreni con un grado di saldatura inferiore del banco tufaceo.

Tipologia cavità:

 Cavità a sviluppo orizzontale:  § grotte, cavità per l'estrazione del tufo;

Ultimo aggiornamento: 01-06-04