I
possedimenti
(estratto
da sito internet)
Tufara,
provincia di Campobasso, Molise
Con
R.R. del 13 marzo 1465 Ferrante I d'Aragona concesse Tufara in feudo a
Giovanni della Candida.
La
famiglia della Candida (diramazione della Filangieri) aveva vestito
l'abito di Malta nel 1424. Giovanni (marito di Vannella o Giovannella
Monforte) morì nel 1494, lasciando tre figlie femmine avute da tali
nozze: Lucrezia, Eleonora e Beatrice.
Lucrezia
primogenita fu l'erede per Tufara. Ella fu moglie a Giovanni de Cuncto,
patrizio amalfitano, e morì senza prole nell'agosto 1512.
Eleonora
le fu erede (consorte di Buffillo Crispano), la quale morì nel 1531.
La
famiglia Crispano, feudale di Laterza in Basilicata e poi pur di
Fragneto Monforte, apparteneva al patriziato ed era ascritta al Seggio
di Capuana, forse fin dai tempi di Roberto d'Angiò.
Decio
Crispano, prole di Buffillo e di Eleonora, fu l'erede materno per
Tufara, e morì nel 1559. Nel palazzo marchesale, che tuttora sussiste
nell'abitato, evvi allo spigolo l'arma dei Crispano col leone
fiancheggiato dalle lettere D. e C. È la sigla di Decio Crispano, non
sappiamo se edificatore o soltanto restauratore dell'edificio.
Erede
di Decio fu il figlio Boffillo, in vita nel 1586; e successore di
Boffillo junionre il proprio primogenito, del quale ignoriamo il nome,
pur sapendo che conseguì il titolo marchesale sul luogo.
Dianora
Crispano (forse figliuola di lui) alienò il feudo nel 1629.
La
famiglia Crispano si estinse, per via femminile, nei Caracciolo
principi di Avellino, ed aveva per arma uno scudo spaccato: nel primo
di azzurro al leone uscente di oro, nel secondo di rosso col capriolo
di oro.
San
Nicola Dell'Alto, provincia
di Crotone, Calabria
San
Nicola dell'Alto sorse nel XV sec. per opera di profughi albanesi che
si stabilirono tra il monte S.Michele e il monte Pizzuto, località
disabitata, ma rispondente a quelle caratteristiche montane, analoghe
a quelle della "madre patria".La sua è una storia di
dominazioni, fu feudo dei Canaviglia, degli Aragona, dei Pisciotta;
quindi passò ai Marchesi, agli Spiriti, ai Rossi; nel corso del XVIII
fu dei Moccia, dei Crispano ed infine dei Capecelatro.
Manduria,
provincia di Taranto, Puglia
Le
prime notizie certe sul feudo di Manduria risalgono al 1339, anno in
cui, nell'Archivio di Stato di Napoli, la città, col nome di
Casalnuovo di Terra d'Otranto risulta infeudata alla famiglia de Hugot;
da quell'anno fino alla fine del XVIII secolo si successero le
Famiglie De Tremblayo, De Raho, Montefuscoli, Dentice, Castromediano,
Bonifacio (nel XVI secolo), Crispano, Borromeo ed Imperiale.
Ferrazzano,
provincia di Campobasso, Molise
Il
territorio appartenne al ducato di Benevento, poi al castaldato di
Bojano e in ultimo alla contea di Molise. Dal sec. XII fino
all'estinzione del feudalesimo i possedimenti passarono ripetutamente
di mano o per successione ereditaria o per compravendita: vi si
succedettero quindi diverse famiglie feudali tra cui si ricordarono i
Maffei (sec. XII), i di Giniaco (1269), i di Sangro (1292), i de Sus,
i d'Aquino, i Luparia, i di Lando (1343), i Santangelo (1373), i
Caldora (1425), i di Sangro (1443), i di Molisio, i Carafa (1478), i
Crispano, i de Lucia (1579), i de Curtis (1600), i Vitigliano (1629),
gli Almirante, i Ginetti, i Petitti (1723) ultima famiglia feudale.Nel
1811 Ferrazzano fu annesso al circondario di Campobasso.
Casoli,
provincia di Chieti, Abruzzi
L'origine
dell'abitato attuale si fissa attorno al Mille, ma insediamenti
abitativi si ebbero a partire dal IV secolo a.C.. Tra i suoi feudatari
ricordiamo gli Orsini, i Colonna, i Crispano, i d'Aquino.
Carfizzi,
provincia di Crotone, Calabria
Dopo
il 1468 numerosi gruppi di albanesi, per sfuggire ai turchi, si
rifugiarono nei territori di Irene, principessa di Bisignano e figlia
del defunto re albanese Scanderberg. I rifugiati, in massima parte, si
stabilirono sulla dorsale appenninica cosentina, altri invece
preferirono avvicinarsi un pò più al mare, dal quale un tempo si
traeva ricchezza. Si vuole che gli abitanti dell'antica Crisma, saliti
sulle montagne per mettersi al riparo dagli attacchi saraceni, abbiano
dato origine a tre villaggi: Carfidi, Trivio e Santa Venera, dai
quali, intorno al 1530, prese vita Carfizzi (così detto,
probabilmente, da Carfidi che assorbì gli altri due villaggetti. Fino
al 1563 rimase infeudato alla famiglia Morano, già titolare del feudo
di Santa Venera. Alienato ai Badolato (1563-1576) fu rivendicato dai
Morano, estinti nel 1630 in casa Sersale. Passato per vendita ai De
Filippis (1648), poi ai Pisciotta (1687), fu dei Moccia, che nel 1698
acquistarono il titolo di Duca, estinti nel 1732 nella famiglia
Crispano. Nel 1767 questi lo vendevano ai Malena i quali così
acquistarono il titolo di Marchese, e rimasero fino all'eversione
della feudalità (1806).
Calopezzati,
provincia di Cosenza, Calabria
Una
lunga sequenza d’intestazioni feudali ebbe inizio con i Caputo: da
Gualterello a Giovanni, quindi a Nita sua figlia, moglie di Galgano La
Marra. Da questi, senza figli, il feudo passa a Covella Ruffo contessa
d'Altomonte e per successione al primo marito Jacopuzzo della Marra,
Signore di “Riuolo e Collepezzato” Con Covella Ruffo il feudo
passa ai Sanseverino (1447) per successione del figlio Antonio nato
dal suo secondo matrimonio con Ruggero Sanseverino conte di Tricarico.
Salvo una momentanea sospensione, a causa della congiura dei Baroni a
favore degli Abenante e dei Crispano, i Sanseverino decisero le sorti
di Calopezzati fino al 1570. Seguirono gli Spinelli di Tarsia e quindi
i Mandatoriccio che lo acquistarono nel 1598.
Altino,
provincia di Chieti, Abruzzi
Città
medievale antica, è stato accennato già nelle Leggi del dodicesimo
secolo ed era sotto un certo numero di signori feudali differenti,
quale il de Anichino, Diego de Moccia, Alvaro de Grado, Giovanni
Vincenzo Crispano, le famiglie di Tovo, di Furia e di Paolucci. In
1861 ed in 1862 è stato attacato ripetutamente dai briganti e molte
famiglie si sono mosse verso Casoli e Chieti.