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Elaborazione della relazione del Dott. Bruno D'Errico, collaboratore istituto studi atellani,
durante il Seminario, “Crispano nella sua dimensione storica”, del 23 ottobre
2003, presso l’Aula Consiliare del Comune di Crispano Crispano
ANNO
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EVENTO
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1303
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Ruggero del Gaudio
possedeva beni feudali a Crispano
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1306
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Tal Filippo di
Leonardo di Crispano otteneva l’intervento regio contro Marino
d’Eboli, la cui moglie era signora feudale di
Crispano, poiché il detto Marino lo molestava nel
possesso dei suoi beni
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1340
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Gli
esecutori testamentari del principe Carlo, detto l’Illustre,
figlio di Roberto D’Angiò, acquistarono, in favore della
Certosa di San Martino di Napoli, i seguenti beni:
1) terreno in Crispano di circa 18 moggi, il venditore
era Giovanni Spinelli da Giovinazzo reggente della Corte della
Vicaria; 2) terreno in Crispano di circa 8 moggi di proprietà
del giudice Paolo Vitaloccio di Aversa
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Non
precisata
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Da
un elenco di signori feudatari, dell’epoca della regina
Givanna I, risulta inserito il nome del conte Giovanni d’Asperch
quale titolare del feudo di Crispano
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1370
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Il
monastero di San Martino, in seguito ad una disposizione
testamentaria, amplia i suoi possessi in Crispano
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1376
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Il
monastero acquista beni
appartenuti a Carluccio Caracciolo
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1393
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Il
feudo risulta di proprietà di Carlo Ruffo, conte di Montalto e
Corigliano
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1399
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Carlo
Ruffo vendette Crispano a Gurello Origlia, dottore in Legge e
consigliere del re di Ladislao, nonché Protonotaro
del Regno
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1406
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Gurello
Origlia trasferisce
il feudo al secondogenito,
Roberto
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1417
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Ritroviamo
che tal Bartolomeo
del Duca fu il signore di Crispano, questi ottenne, dalla regina
Giovanna II, il privilegio di Amministrare la giustizia ai suoi
sudditi
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1616
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Don
Sancio de Strada acuista
il casale di Crispano
divenendone il marchese, il titolo gli è conferito
dall’allora re di Spagna
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Non
precisata
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Donna
Teresa de Strada sposa Don Diego Soria, di
conseguenza il
feudo passa nelle mani della
figlia Giovanna di Soria
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1699
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Col
matrimonio di Giovanna con il marchese di San Marcellino,
Giovanni Tovar, Crispano passa alla famiglia
Tovar
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1712
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Dal
matrimonio di Donna Teresa Tovar
con Fulcantonio Ruffo il feudo passa ai principi di
Scilla
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L’Università di Crispano
(a
cura di Bruno D'Errico)
Le Università locali
corrispondevano, più o meno, alle attuali amministrazioni comunali.
All’inizio del seicento le Università
avevano, in primo luogo, una funzione fiscale, ossia gli
amministratori dovevano preoccuparsi di raccogliere e pagare al Regio
Fisco le tasse imposte ad ogni comunità in ragione dei suoi nuclei
familiari (da cui la necessità della numerazione dei fuochi). Poi, se
le entrate lo consentivano, potevano dedicarsi, per quanto possibile a
quelli che, all’epoca erano ritenuti i servizi essenziali da rendere
ai cittadini (riparazioni alle strade e alla chiesa parrocchiale,
stipendi agli ufficiali comunali, elemosine per i poveri e per i
predicatori di Quaresima ed Avvento ecc.). - L’amministrazione avveniva in modo semplice. Ogni Anno i Capifamiglia eleggevano due
cittadini, di norma scelti tra persone di un certo grado sociale.
I due eletti, com’erano chiamati gli amministratori, erano
affiancati da un cassiere e da un cancelliere, di solito un notaio
incaricato di redigere tutti gli atti dell’amministrazione. Sulle
problematiche di maggior peso era sentita l’assemblea dei capifamiglia (chiamata parlamento generale),
a Crispano era solita riunirsi nel cortile della parrocchia di
San Gregorio. Non bisogna però pensare che questa forma d’adunanza
corrispondesse ad una vera democrazia. Le conclusioni adottate
dall’assemblea dei capifamiglia corrispondevano alla volontà di chi
effettivamente disponeva del potere a livello locale, borghesi e
proprietari, e l’assemblea, che si pronunciava sempre in maniera
unanime (o, almeno, così risulta dai verbali), non faceva altro che
ratificare decisioni già prese.
- Nel 1608
con due parlamenti, il primo del sei ottobre ed il secondo del primo
novembre, a richiesta dell’eletto Giambattista Daniele i cittadini
di Crispano decisero di pagare 50 ducati a quella persona che avesse
assunto su di se il peso di rimborsare alla Regia Corte un debito di
300 ducati per pagamenti
fiscali arretrati. -
Nel 1615, con il parlamento del sei
agosto, convocato dagli eletti Giambattista Miele e Vincenzo
Moccia, i crispanesi decisero di richiedere nuovamente al Viceré, per
un triennio, la possibilità di dare in fitto la riscossione delle
gabelle sui generi di prima necessità, dal quale fitto ritraevano
danaro per pagare le imposte dirette alla Corte.
- Nel 1639, con il parlamento del ventisei giugno, convocato
dall’eletto Leonardo Liguori, i capifamiglia acconsentirono a
prendere in prestito dalla Congregazione del S.S. Rosario 200 ducati
per pagare i molti debiti fatti per aver dovuto alloggiare per
ventiquattro giorni nel casale una truppa di soldati a cavallo della
compagnia del marchese d’Alcannizes. - Che non sempre le faccende dell’Università fossero
pacifiche lo dimostra il fatto che nel 1697, alla nuova scelta di
Bernardino Castello quale eletto per il periodo primo settembre 1697 /
trentuno agosto 1698, che aveva già ricoperto la carica per
l’anno precedente, ci fu un ricorso
avverso la suddetta elezione, richiedendo che non fosse confermata dal
Viceré. Al che il procuratore dell’Università fece notare che
nell’elezione degli amministratori, tenuta il dieci agosto 1697, era
stato nominato ex novo Gregorio Zampella e riconfermato Bernardino
Castello <<unica voce di maniera tale che tutti li cittadini di
detta università uno per uno (avevano) dato il (loro) voto al detto
magnifico Bernardino confirmandolo per eletto…. Senza che nessuno vi
avesse ripugnato>>. -
Che neppure i rapporti tra l’Università di Crispano ed il
feudatario fossero sempre pacifici lo dimostra il fatto che alla metà
del seicento l’Università mosse lite al marchese de Strada, perché
questi aveva usurpato le giurisdizioni della catapania e della
portolania, pretendendo, perché tali giurisdizioni fossero esercitate
dall’università il pagamento da questa di 25 ducati. La lite fu
sicuramente persa dai poveri crispanesi se nel 1756 ritroviamo che il
barone dell’epoca esigeva dall’università 25 ducati per i diritti
della catapania e della portolania.
- Anche un’altra prestazione che il feudatario di Crispano
pretendeva dall’Università, ossia il cosiddetto jus della gallina a
fuoco, cioè del Presento di Natale, era contestata da questa.
- Da notare ancora che nel 1699, in occasione del
matrimonio tra Giovanna de Soria, figlia della marchese Teresa de
Strada, con il marchese di San Marcellino, Giovanni Tovar,
l’Università di Crispano fu tenuta a versare alla marchesa 100
ducati per il <<sussidio di matrimonio>>
Notizie
sui feudatari di Crispano
(estratto
da sito internet)
Giovanni
di Asperg
(Conte
di Sprech, Giovanni di Aspruch, Giovanni di Hohenasberg) di
Ludwiggsburg, Duca di Teck e Signore di Vasto
Anno
mese
|
Stato.
Compagnia di ventura
|
Avversario
|
Area attività
|
Azioni
intraprese ed altri fatti salienti
|
1338
Gen.
|
Impero
|
Venezia
|
Veneto
|
Al servizio dell’imperatore Ludovico il Bavaro,
è inviato in soccorso del signore di Verona Mastino della
Scala. Passa alla difesa di Treviso.
|
Mar.
|
|
|
Veneto
|
Creditore di alcune paghe, pensa di insignorirsi di
Treviso. Rifiuta le offerte dei veneziani; alla fine gli
scaligeri soddisfano le sue richieste e l’Asperg consegna
Treviso al podestà Bonetto da Malvicina.
|
1341
Autun
|
Impero
|
Pisa
|
Toscana
|
E’ inviato dall’imperatore Carlo di Boemia in
soccorso dei fiorentini impegnati
nella guerra di Lucca.
|
1345
Giu.
|
Ferrara
|
Mantova
|
Emilia
|
Lascia Parma, si reca a Canossa ove si unisce con
Maffeo da Pontecarali, Carlotto
da Piacenza ed Arnoldo di Bach per assalire Reggio Emilia.
Supera il fossato e sale sulle mura della città mentre
Gabriotto da Canossa fa rompere dall’interno un tratto della
cinta. Alcuni soldati raggiungono la piazza: sono fronteggiati
da Filippino Gonzaga che li mette in fuga.
|
1348
Nov.
|
Napoli
|
Ungheria
|
Abruzzi
|
Lascia la Lombardia e si reca nel regno di Napoli.
E’ con Giovanni di Altamura al ponte del Biferno; cerca invano
di bloccare a Corrado Lupo i passi degli Appennini che dagli
Abruzzi portano alla Puglia.
|
Dic.
|
Ungheria
|
Napoli
|
Puglia
|
Passa all’assedio di Lucera. Luigi di Taranto non
accetta la battaglia campale con gli avversari e l’Asperg
passa al loro servizio. Conquista Foggia con il conte di
Trivento e dà il sacco alla località.
|
1349
Mag.
|
Napoli
|
Ungheria
|
Campania
|
Con il Bamberlingen tenta di sbarrare la strada, ad
Arpaia, al Lupo ed a Stefano di Transilvania. Gli avversari
superano la difesa dei suoi uomini; l’Asperg entra a Napoli
con 600 barbute.
|
Giu.
|
|
|
Campania
|
Esce da Napoli, contro il parere di Luigi di
Taranto, con Roberto da San Severino, Raimondo del Balzo e
Guglielmo da Fogliano per attaccare a Melito di Napoli gli
ungheri. Sconfitto, è fatto prigioniero e si può riscattare
mediante il pagamento di una taglia. E’ lasciato libero dietro
la promessa di non combattere gli avversari.
|
1350
Sett.
|
|
|
|
Viene ringraziato ufficialmente dal papa Clemeente
VI per l’appoggio offerto con Francesco Castracani alla regina
di Napoli Giovanna d’Angiò.
|
1352
Apr.
|
Napoli
|
Comp.
ventura
|
Campania
|
Sgomina a Cesa la compagnia di Bertrando della
Motta: fra i venturieri sono cattu rati 22 connestabili
tedeschi, 300 cavalli e 400 fanti.
|
1360
|
|
|
|
Nel 1360 ca. muore.
|
Cronologia
dei Ruffo di Scilla feudatari di Crispano
(estratto da sito internet)
NOME
|
TITOLI
|
Fulco Antonio
|
(Scilla 17-12-1701 morto il 06-02-1783 in un
naufragio, tra Scilla e Cariddi)
- 6° Principe di Scilla, 13° Conte di
Sinopoli, 5°
Principe di Palazzolo, 10° Marchese di Licodia, 8°
Conte di Nicotera, Signore di Alia, Raguleto ecc. - Il 22-05-1719 sposa Donna Teresa Tovar, figlia di
Pietro Tovar Marchese di San Marcellino e di Giovanna di Soria,
erede dei marchesi de Strada, quest’ultima
morì in Crispano il 12-08-1729
|
Guglielmo Antonio
|
(Sinopoli 10-6-1722 -
Cannitello 17-10-1782) - 1° Duca
di Guardia Lombarda e Patrizio di Napoli.
Il 04-10-1745 sposa
Donna Maria Lucrezia Reggio, figlia di Don Luigi Principe di
Campodorito
|
Fulco
|
(Sant’Onofrio 16-05-1749 - Napoli 09-04-1803)
- 7° Principe di Scilla, 14° Conte di Sinopoli,
6° Principe di Palazzolo, 2°
Duca di Guardia Lombarda, 11° Marchese di Licodia, 7° Conte di
Nicotera, Barone di Calanna e Crispano e
Patrizio di Napoli dal 1783. - Il 14-9-1771 Donna
Carlotta della Leonessa, figlia ed erede di Don Giuseppe
Principe di Sepino e di Donna Giovanna di Somma dei Duchi di
Somma
|
Fulco Giordano
|
(Scilla 11-07-1773 - Napoli 18-4-1852)
- 8° Principe di Scilla, 15° Conte di Sino poli, 7°
Principe di Palazzolo, 3°
Duca di Guardia Lombarda, 12°
Marchese di Licodia,
, 8° Conte di Nicotera, Barone di Calanno e
Crispano e Patrizio di Napoli
dal 1803; Grande
di Spagna di prima classe dal
18-1-1828, 1° Duca di Santa Cristina dal 24-12-1828,
Cavaliere dell’Ordine del
Toson d’Oro.
- Il 23-01-1798 sposa
Donna Maria Felice Alliata, figlia di Don Fabrizio
Principe di Villafranca
e di Donna Maria Giuseppa Moncada dei Principi di Paternò
|
Fulco
|
(Palermo 6-2-1837 - Napoli 30-6-1875)
- 9° Principe di Scilla, 8° Principe di Palazzolo,
13° Marchese di Licodia, 9° Conte Nicotera, Barone di Calanno
e Crispano, Patrizio di Napoli, 2° Duca
di Santa Cristina e Grande di Spagna di prima classe dal
1852.
|
Margherita
|
(Parigi 01-09-1861 - Firenze 27-03-1954) -10°
Principessa di Scilla, 1° Principessa di
Sepino (per rinuncia Pignatelli), Duchessa di San Martino
in Valle Candina
(ad personam), 3° Duchessa di Santa Cristina (confermato a
Roma il 18-11-1928), Contessa di Nicotera e Baronessa di
Calanna e Crispano (ad personam) e Grande di Spagna di
prima Classe dal
1875. - Il
30-04-1878 sposa il Marchese Don Raffaele Torrigiani Patrizio di
Firenze
|
Osservazioni: il
capostipite di questo ramo della famiglia
Ruffo fu Paolo Ruffo, 6° Conte di Sinopoli, con l’acquisto nel 1532 di
Scilla, il primo però a fregiarsi del titolo di Principe di
Scilla, nel 1578 è il figlio Don Francesco.
I "Ruffo
di Scilla" incrociarono
la loro storia con Crispano il 22-05-1719, con le nozze tra Fulco Antonio e Teresa
Tovar, erede del
marchesato di Crispano, sicuramente tra l’avvento delle leggi
murattiane e la restaurazione post napoleonica, il dominio
feudale divenne solo
nominale e non concreto, in altri termini si perse la proprietà,
ma si salvarono i titoli nobiliari. A Crispano l’ultima blasonata dei Ruffo
fu Donna Margherita Ruffo.
Fulco Giordano è
forse il membro più rappresentativo tra i Ruffo signori di
Crispano, giacché fu
insignito del cavalierato del Toson d’Oro, quest’Ordine
costituito nel 1429 a Bruges da Filippo il Buono, duca di
Borgogna, era destinato in origine a riunire trentuno cavalieri
di rango e virtù eccezionali, come gli Argonauti, mitici
cercatori del Vello d'Oro, alla cui leggenda s'ispirava.
Non c'è da stupirsi
che un sovrano cristiano si sia ispirato ad un mito pagano per
la costituzione di un ordine, destinato a primeggiare nello
scenario araldico europeo, poiché nel suo valore simbolico la
vicenda del Vello o Tosone d'Oro (la pelle dell'ariete sacro a
Giove ricercata da Giasone per preservarsi dalle potenze
infernali e ritrovare il regno perduto) si avvicina moltissimo a
quella del Graal.
Esiste una
straordinaria analogia tra il Vello della tradizione mitologica
pagana e il santo Graal di quella cristiana. La sacralità di
entrambi ha origine divina: la pelle proviene dall'animale alato
di Zeus, il calice dal tavolo dell'ultirna cena. Entrambi sono
contrassegnati da intenti pietosi: l'ariete sottrae un fanciullo
alla morte, il calice serve a raccogliere il sangue dalle ferite
del Cristo. Entrambi hanno avuto rapporto con il sacrificio e
con il sangue. Entrambi, infine, per i loro poteri
sovrannaturali, sono al centro di una ricerca che comporta il
superamento di prove inaudite. Per entrambi scendono in campo
eroi e forze divine, maghi e sacerdoti. Ed è significativo che
in entrambe le leggende il ruolo della donna - regina come
Ginevra o maga come Medea - sia fondamentale quanto quello del
guerriero.
La sua insegna è una
pelle di montone d'oro - il Tosone o Vello d'Oro, per l'appunto
- pendente da una catena anch'essa d'oro, adornata con delle B
che indicano la casa fondatrice di Borgogna, irradianti
scintille.
Attualmente l’ultimo dei principi di Scilla
è Don Fulco
Ruffo nato a
Buenos Aires 29-7-1954,
più famoso per aver sposato la top model di Santo
Domingo Melba Vicens (Melba Ruffo).
|
Notizie
su altri feudatari
(estratto da siti internet)
Gurello Origlia Protonotario del re Ladislao di Durazzo, nel 1411
fondò a Napoli
la Chiesa di S.
Maria di Monteoliveto o Sant'Anna dei
Lombardi
Roberto
Origlia
Nel maggio del 1411 partecipa alla Battaglia di Roccasecca,
combattuta da Luigi
d’Angio, Firenze e l’Antipapa Giovanni XXIII contro Ladislao d’Angio’
e la Chiesa, per la cronaca Roberto Origlia combatteva per re Ladislao, e
la battaglia fu vinta dall’altra
coalizione che annoverava tra i suoi condottieri,
personaggi del calibro di Braccio di Montone, Muzio Attendolo
Sforza e Paolo Orsini.
Il
Marchese di Crispano Don Diego di Soria
(estratto da siti internet)
Don Diego Soria divenne
marchese di Crispano per aver sposato Donna Teresa
de Strada discendente del Marchese Sancio,
ma possiamo però
fornirvi qualche notizia in più.
- Navigando in un sito internet,
relativo alla storia di Paternopoli (AV),
abbiamo trovato il seguente racconto:
Primeggiava fra tutti, per astuzia e ferocia, l’abate di
Cimitile Cesare Riccardi, divenuto fuorilegge nel 1669 per aver ucciso
un nobile.
Spaziava il suo campo
d’azione fra la pianura Campana e l’Irpinia e, forte di una
nutrita schiera di malviventi, godendo di insospettate coperture e di
protezioni altolocate, seminava dovunque terrore. - Il 2 aprile 1672
si pose sul capo del brigante una taglia di 3000 ducati. Tuttavia,
ritenendo insufficiente il provvedimento, il 14 aprile successivo il
Marchese di Crispano, Don Diego Soria, fu investito del titolo di
Vicario Generale ed inviato, con 80 uomini armati, sulle tracce del
bandito. - Sulla morte
dell’abate Cesare Riccardi le versioni sono contrastanti. - Di certo
essa avvenne il 3 agosto 1672 presso Matera, e la sua testa fu portata
a Napoli sulla punta di
un palo, accompagnata da
60 soldati di campagna tutti a cavallo.
Da un sito relativo alla storia
di Messina, ritroviamo Don Diego Soria con la carica di Straticò
della citta, ma nel 1674 fu malamente cacciato dai messinesi. - Osservazione:
Non è stato possibile approfondire i racconti, di
certo questo Diego Soria fu, verosimilmente,
una figura rilevante nello scenario
politico militare dell’epoca
di dominazione spagnola, anzi è più che probabile la
sua nazionalità ispanica.
Taverna
e vico Crispano nella città di Napoli
(estratto
da siti internet)
Tra il 600 ed il 700, a Napoli esistevano delle locande, frequentata da molte
genti, in cui si poteva
ascoltare la musica popolare, tra
le più famose vi erano
quella del “Cerriglio” e
quella degli “Incarnati
di Crispano”. Da
un sito internet spagnolo, si
evince che
la taverna era
ubicata nel Borgo S. Antonio e “extramuros” di Porta Capuana. - Attualmente, a Napoli,
una stradina del Borgo di S. Antonio e denominata proprio Vico
Crispano. Osservazioni: non
si conosce il significato della denominazione
“Agli incarnati di Crispano”.
-
Vico Crispano
è ubicato vicino Porta Capuana
(verso Piazza
Carlo III), quartiere San
Lorenzo, praticamente è
il Vico che collega Piazza Volturno a Via S. Antonio Abate.
Notizie
di fonte popolare
In Crispano esisteva un
fiorente mercato delle uova e polli,
si dice che detto mercato fosse talmente
importante che, le
quotazioni internazionali delle
uova e/o dei polli venivano fatte a Crispano;
- L’elemento principale era costituito dai cosiddetti
“viaticali”, in pratica una sorta
di carovanieri, che raggiungevano le fredde montagne dell’appennino
centro meridionale, fu soppresso in epoca fascita,
si ignorano le cause di detta soppressione.
Notizie
curiose
Compagnia
Teatro Umoristico " I De Filippo "
"
L'abito nuovo "
di
Eduardo De Filippo, da una novella di Luigi Pirandello [Eduardo
,Peppino e Pietro Carloni stagione 1936-37]
TRAMA: Michele Crispano,
vive da solo con la figlia Assuntina,abbandonato dalla moglie una
giovane cavallerizza che proprietaria di un circo e' diventata molto
ricca. La ragazza sta per
sposarsi con il figlio di un avvocato, ma quando la madre, di cui sono
noti i facili costumi, si rifà viva scoppia lo scandalo e il giovane
non vuole piu' sposare Assuntina. Accade però
una disgrazia: la cavallerizza muore uccisa dai suoi cavalli, e
Assuntina diventa l'erede di ingenti ricchezze. E quando Crispano vede
la figlia indossare i gioielli della madre, capisce di non essere
stato capace di conservare la purezza della ragazza e muore d'infarto.
L’evoluzione
urbanistica.
(Geom. Salvatore Giuseppe Savariso)
Analizzando la sagoma
sotto riportata, si percepisce che in passato furono sottratte per
disparati motivi, a favore dei confinanti comuni, delle consistenti
fette di territorio, restringendo così l’attuale consistenza in
appena due kmq.
Dalla
documentazione in nostro possesso,
si evince l’evoluzione, nel corso del tempo, della massa edilizia e delle principali strade.
Verso la fine del 1200, vi erano poche costruzioni stabili,
per la maggior parte ubicate
presso aree alberate, ma di natura fertile,
le località “ad
Grassum” e “ad Magnellum” ne
sottendevano quest’ultimo aspetto.
Un’altra località, “ad Piscinam”,
evocava la
probabile presenza di specchi d’acqua, l’unica strada pubblica
passava per “ad
Arcum” ossia
Piazza Trieste e Trento. -
Le notizie più remote relative alla
Chiesa di San Gregorio Magno risalgono agli inizi del
XIV secolo. - Tra
il XV e XVI secolo
la popolazione non superava le duecento unità, quindi persisteva la
scarsa edificazione, sicuramente concentrate intorno alla località “Arcum”.
Lo
status di piccolo centro è durato fino al 1600, quando gli abitanti
superarono le 400 anime,
quindi in questo secolo s’incrementa l’attività edilizia.
- Con la fine del
XVIII secolo si ha l’attuale perimetrazione del vecchio
centro, con l’unica costruzione “extra urbana”
in località
Taverna di S. Anna,
nei pressi di Frattamaggiore.
La strada di maggior traffico era quella che collegava Caivano a Frattapiccola,
questa senza soluzioni di continuità, passando per
la piazza di Crispano, si
dirigeva ad est verso
Caivano (Via Roma) e ad
occidente in direzione di Frattaminore
(via Frattapiccola).
A quel tempo; la Strada Provinciale Caivano–Aversa e Via
Provinciale, non esisteva, anzi
l’attuale Piazza Falcone e Borsellino era detta località
“il Trivio”, poiché,
vi era un incrocio
di sole tre strade, vale
a dire: Via Lutrario, Via Cardito, e
Via Pizzo delle Canne. -
Con il XIX secolo
registriamo la costruzione dell’attuale cimitero.
Nel
900 l’assetto
urbanistico si delinea definitivamente, anche se
prima del 1960 le costruzioni erano ancora
concentrate presso il vecchio
centro, con sporadiche
edificazioni esterne, in
questo periodo la strada che collega Frattamaggiore con Crispano non
esisteva, la ramificazione stradale, principale, era: a nord
la Caivano-Aversa e a sud la
Cardito Frattamaggiore, congiunte
da Via Lutrario-Via Provinciale.
L'attuale conurbazione, iniziata negli anni sessanta e proseguita negli anni
settanta, ha trovato la definitiva configurazione
a cavallo tra gli anni ottanta e
novanta. –
Al 2003, lo stato attuale vede,
un quasi azzeramento della superficie agricola a fronte della
totale urbanizzazione del
territorio.
Sagoma
di Crispano con indicazione dell’originario nucleo abitativo
|
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